Progetti di ricerca In Sierra Leone: Che cosa abbiamo studiato?
In qualità di Direttore della S.C. di Psicologia Clinica della ASL1 Imperiese ho sempre ritenuto fondamentale che insieme alla pratica clinica si debba avere un forte riferimento alla ricerca. Per questa ragione, da oltre dodici anni, è attiva una collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma con il Prof. Vittorio Gallese, la Prof.ssa Maria Alessandra Umiltà e Prof.ssa Martina Ardizzi per progetti di ricerca in Sierra Leone. I nostri studi hanno comportato un intenso lavoro “sul campo” nell’intento di evidenziare le interferenze profonde che si creano nel cervello dei bambini vittime di abusi e maltrattamenti. Quindi, non solo comprendere come il cervello dei bambini si strutturi come conseguenza di trauma infantili, ma quali possano essere i percorsi terapeutici e riabilitativi più idonei per curarli.


Le nostre ricerche vogliono altresì evidenziare l’assoluta necessità di preservare l’infanzia nei paesi in via di sviluppo per evitare che questi traumi determinino future patologie psichiatriche. Gran parte dei problemi di queste nazioni nascono proprio dalla mancanza di cura e dall’inesistenza di una rete di welfare governativa. Le nostre ricerche evidenziano come questi bambini sono esposti a di disturbi psicologici che avranno gravi ripercussioni sul loro futuro. Viene colpito, nel loro sistema neurobiologico, il modo in cui trasmettono e ricevono i segnali che provengono dal mondo intorno a loro – e quindi le emozioni. Sviluppano precocemente un fondo di“amarezza”e un continuo stato di allarme. Questi bambini interpretano i segnali sociali provenienti dagli altri come una minaccia e crescendo questo meccanismo intacca la costruzione della loro stessa personalità. Tutto ciò concorre sempre più ad un loro destino di non inclusione, devianza, disturbi psichiatrici e al rischio di trasmettere alla loro prole ciò che essi hanno vissuto. Crediamo che l’intervento precoce sia la forma di prevenzione dei disturbi psichiatrici riconosciuta dalla letteratura scientifica e dalle linee guida internazionali. A maggior ragione questo deve essere fatto nei paesi in via di sviluppo come la Sierra Leone.
Prof. Roberto Ravera