Missione Ebola in Sierra Leone
Seconda viaggio per Roberto Ravera in compagnia dell’amico Franco Maragliotti per combattere l’ebola in Sierra Leone.
In questa spedizione è stata portata una seconda Jeep e parecchi doni, tra cui beni di prima necessità, medicine e computer.
Grazie alle molte donazioni si è riusciti a riempire un container da portare ai bambini bisognosi della Sierra Leone.
Di seguito un pensiero di Roberto Ravera:
Mi chiedo come farò a ritornare nella vita “normale”, come sia possibile commutare tutto in un istante e riprendere ogni cosa come prima. Ma per noi, per me, per Giorgio, Franco e Valentina non è e non sarà semplice. C’è uno sconcerto che nasce dall’essere scandalizzati da tanto dolore, non per ingenuità, non per la fascinosa espressione del dolore, ma perché sono persone come noi e i loro bambini sono come i nostri. Vedere un mondo che nemmeno li accoglie come tali è davvero difficile e torni a casa e ti chiedi: “ma cosa ho fatto? di quale aiuto sono stato?”. Ti senti passato come una meteora, ti senti che ti sei portato via tanti sorrisi ma loro sono rimasti là. Credo sia vero che non è nostra prerogativa cambiare il mondo e, credetemi, per quanto e cosa tu abbia fatto laggiù, non te ne vai con la sensazione di avere appagato il tuo cuore. Piuttosto è un vuoto che si apre sempre di più, dove aspetti “la prossima volta”, dove cerchi di trovare i fondi per fare questo e questo e altro.. Dovrei ammettere che non è facile, per niente. Non vedere è meglio e non mischiarsi potrebbe essere la soluzione. Ma quando ci SEI, quando li vedi, li chiami per nome e diventi parte della loro storia, non è facile. A costo di sembrare noioso, e rappresento il pensiero degli altri amici che erano con me, non ci rimane altro che parlarne, raccontare, affinché si sappia la verità. A dispetto di coloro che gridano “aiutiamoli a casa loro”, se non vai laggiù, se non ti coinvolgi, se non fai direttamente, nulla cambia e cambierà. Le foto che pubblico sono una sintesi di questo pensiero. Sono la ragione per cui, nonostante tutto, desideriamo continuare questa esperienza. Nonostante……
– tutte le ragioni che ci farebbero andare via,
– la solitudine con cui ti ritrovi ad affrontare grandi difficoltà,
– il fatto che non è vero che in Sierra Leone con un euro ci fai un sacco di cose
– si abbia paura di non combinare nulla nonostante gli sforzi e le spese
– quando torni anche se racconti non è facile essere compresi
– tutti gli errori che abbiamo fatto
– non sempre si sa di chi fidarsi
– siamo solo dei volontari armati di pazienza…
C’è un percorso che riguarda la nostra stessa antropologia che alla fine ti cambia dentro. Diventi un po’ parte di un altro mondo e questo nuovo mondo diventa parte di te ed è in questo che ci si sente dei privilegiati..
Questo lavoro è dedicato al bambino con l’aquilone. Lo ha costruito lui, sperando di vedere dall’alto un mondo migliore..
Grazie a tutti per aver contribuito alla lotta contro l’ebola in Sierra Leone.